5 cose da fare per non distruggere il proprio traffico su Google con una migrazione dominio
Cinque cose da ricordare per fare una migrazione sito web senza perdere posizioni su Google.
Per una buona percentuale di noi, il sito web è probabilmente la risorsa più importante di lavoro.
E’ il luogo in cui si cerca di guidare il traffico, le vendite, la visibilità del proprio marchio (online e offline), e generare profitti.
E’ anche, probabilmente il lavoro in cui investiamo la maggior parte del nostro tempo e capitale – in termini di design, costruzione, manutenzione e commercializzazione.
Vedere scomparire il lavoro di visibilità su motori di ricerca fatto in tanti anni, solo perchè hai cambiato dominio, può essere una brutta esperienza…e non è solo un brutto incubo.
Può succedere se non segui determinate regole mentre cambi dominio e migri i contenuti del tuo sito Web.
Leggi anche: Trasferire un Dominio come fare !
Ecco le 5 regole da seguire per non perdere posizioni su Google con un cambio dominio
1. Coinvolgere un professionista SEO fin dall’inizio
Assicurati di avere un membro del team
che lavora al tuo sito, che possa aiutare a gestire l’aspetto SEO sotto tutti i punti di vista, dallo stato dell’arte, alle decisioni sul cms, architettura, tassonomie, temi pagina, l’uso di immagini, collegamenti interni etc.
Non Lasciare nulla al caso! Non basta dare il sito al primo web master che arriva.
2. Consolida i reindirizzamenti e la mappa
La scansione di ogni pagina del tuo sito è intrinseca
ad una migrazione di successo. Hai davvero bisogno di sapere dove sei prima di iniziare.
Crea quindi una mappa dettagliata dei redirect e fai un audit, di tutti gli H1, i titoli delle pagine, meta-descrizioni e di più, per informare l’architettura del nuovo sito.
Questa è anche la fase per identificare i ritardatari – stiamo parlando delle pagine orfane e dei sottodomini che non funzionano abbastanza bene a livello di traffico e permanenza degli utenti, e possono essere tolti dal nuovo sito per creare un’architettura più snella. Non dimenticare poi le pagine delle campagne a pagamento.
Infine, assicurati di aver provato tutto accuratamente in un area di test prima del lancio definitivo.
I tuoi dati sono il tuo giubbotto di salvataggio.
Devi usarli per:
Analizza le prestazioni del sito per tutta la “ Migration Window” (vedi fine articolo).
Seguire i tracciati giornalmente, è la chiave per il confronto della vera visibilità dei tuoi siti pre e post-migrazione.
Ti darà il quadro completo del tuo successo migratorio, o metterà in evidenza un movimento negativo; che richieda di creare un piano immediato d’azione.
Visibilità dei Benchmark contro la concorrenza. I dati della diagnostica del sito ti mostrano chi sta facendo meglio e perché. È possibile utilizzare questi dati per definire il contenuto e la struttura del sito per una migrazione efficace.
Identifica le opportunità: Scopri le pagine che, con una leggera spinta durante la migrazione, possono muoversi fino nella zona di conversione.
Determina e aggiusta i conflitti: Assicurati che la cannibalizzazione interna non sia riportata sul nuovo sito.
Guardati intorno per eventuali reindirizzamenti esistenti per evitare cicli.
Come sopra, assegna a una persona la responsabilità
e l’autorità per eseguire la migrazione e assicurati che siano completamente allineati con la conoscenza delll’architettura e tutti gli elementi del sito.
Essi devono essere completamente coinvolti e preparati sufficientemente per mettere in moto i processi migratori.
Il tuo sito di test è qualcosa che devi veramente tenere nascosto
– soprattutto dato che robots.txt non evita la scansione ma l’indicizzazione – che significa che il tuo sito test potrebbe comunque essere indicizzato e rilasciato nell’etere, se non vengono prese le giuste precauzioni.
In alcuni casi abbiamo visto un sito di test indicizzarsi dopo essere stato condiviso internamente tramite Google mail – ma non mi citateci su questo!
Inoltre, ovviamente, utilizza IP in whitelist, per configurare gli account di accesso e applica meta tag no-index.
Cos’è la “Migration Window”?
La finestra di migrazione si riferisce al periodo dai 7 ai 14 giorni dopo che una migrazione è stata eseguita. Durante questo tempo, la vostra classifica può assumere molte forme diverse, tra cui:
- Uno scambio diretto nelle SERPS tra le vecchie e le nuove pagine del sito
- Il passaggio potrebbe richiedere del tempo per assestarsi
- Possono verificarsi cadute randomiche del sito nelle classifiche
- Si può vedere una breve convivenza tra i due domini per un breve periodo
- Si può vedere una transizione diretta senza cambiamenti nei posizionamenti
- E ovviamente, ciò in cui tutti sperano, potresti vedere una salita delle performance.
La SEO dovrebbe essere la pietra angolare di ogni strategia di migrazione sito. Senza di essa, possiamo anche trascinare e rilasciare il nostro sito nel bidone dell’immondezza, insieme con le sue classifiche, backlink e attività di social media marketing.
Non dobbiamo aspettarci di perdere visibilità. Invece, abbiamo bisogno di usare i dati per dare forma a tutta la nostra strategia prima, durante e dopo la migrazione.
E, ricorda, non si può semplicemente cospargere di polvere magica SEO il proprio sito, se le cose vanno male.
La visibilità sarà già danneggiata. Ecco perché noi SEO abbiamo bisogno di entrare in azione, per salvaguardare il nostro patrimonio più importante, e capitalizzare le eventuali opportunità di business.
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