Facebook – I nostri diritti di utenti di Social Networks
Da quando la nostra vita ha iniziato a diventare digitale sempre di più persone hanno cominciato a condividere su social networks i loro posts.
In Italia spesso si vedono controversie legate a cosa Facebook possa fare o non possa fare in merito al rispetto della privacy. A volte si assiste alla diffusione di alcuni post che spaventano la gente, riguardo qualche paradossale abuso da parte di Facebook, ma in realtà è solo un riflesso di ciò che succede sulla sfera internazionale, e l’Italia è ancora un territorio vergine o quasi in merito ad abusi all’interno o intorno a Facebook e vari Social Networks.
La Situazione attuale
Molte società di Human Resouces analizzano svariati profili pubblici presenti sulla rete.
Una stima ha rilevato che il 75% dei recruiters hanno attuato policies che richiedevano la scansione online in merito alla privacy di sottoscrittori di annunci per un lavoro.
Ad ogni modo i profili sono modificabili e cari amici, possiamo ora renderli privati su vari livelli. Questo previene la scansione del profilo da parte di queste società. Ora sappiamo perchè ci sono i gruppi di amici :) e possiamo inibire
alcuni contenuti a determinati utenti.
A questo punto alcuni impiegati selezionati hanno iniziato a chiedere amicizia a coloro che inviano applicazioni per un lavoro così da poterli analizzare.
Quasi tutti aderiscono volontariamente alla scansione del proprio profilo perchè hanno bisogno di un lavoro.
Alcuni impiegati hanno richiesto a chi aderiva ad una richiesta di lavoro di fornire login e password del profilo durante le interviste. Un pubblica mozione dell’ACLU American Civil Liberties Union (2011) ha fermato questa pratica.
CHI vuole l’accesso ai nostri profili?
Università
Alcuni Colleges o Università richiedono ai propri studenti di avere come amico un tutor o un professore come plolicies ma si tratta per lo piu’ di una pratica americana.
Dipartimenti di polizia
Alcuni dipartimenti di Polizia richiedono ai propri impiegati di poter connettersi ai loro profili per essere analizzati.
Istituti di Correzione
Alcuni istituti di correzione giovanile o para militari richiedono accesso al profilo a chiunque lavori con loro per essere certi che non si associno a malaffari con cui potrebbero venire a contatto attraverso le strutture.
Agenzie Pubbliche
Le Agenzie Pubbliche richiedono spesso ai propri lavoratori, l’accesso ai loro profili, spesso cedendo volontariamente login e password.
Qual’è il problema
Richiedere le chiavi di un social network per alcuni è una pratica un po troppo spinta. Si pensa sia l’equivalente di:
– Avere le tue chiavi di casa;
– Richiederti di poter leggere la tua posta personale;
– Entrare nella stanza di uno studente;
Secondo l’ACLU è un invasione della privacy da parte di impiegati di società private, la pratica di guardare dentro i profili facebook come condizione lavorativa per l’impiego in una società o addirittura nella presentazione di un colloquio per un lavoro. Si tratta di una negazione al diritto ad una vita privata.
Networks – Termini di Servizio
Alcuni Social Networks rimangono molto vaghi sul problema della conservazione e protezione dei propri dati di accesso (login).
Facebook dice: “Non condividere le tue password…non lasciare che nessuno acceda al tuo account. Potrebbe creare dei danni alla sicurezza del tuo account”
Twitter dice: “Sei responsabile per la salvaguardia della password che usi per accedere e per ogni attività che accade sotto il regime del tuo account”
LinkedIn dice: Sei d’accordo alla condizione che : 1- devi tenere la tua password sicura. 2 – Non permettere ad altri di usare il tuo account.
In parte il problema della condivisione delle password di ingresso è stato molto incentrato sulla vicenda Facebook. Facebook ha risposto che, condividere i propri dati è una chiara violazione dei termini d’uso del sistema. Comunque alcuni esperti hanno dichiarato che i termini d’uso non hanno alcun peso legale per come sono creati, e chiedere accesso a determinati dati è legalmente considerata un area “grigia” percio’ è difficile difendersi da una violazione, in cui ci sia un volontario consenso dell’utente proprietario.
Di tutta Risposta Facebook ha affermato che intenterà azioni legali contro coloro che violeranno la policy: “Come Utente, non dovresti mai essere forzato a fornire accesso ai tuoi dati facebook solo per ottenere un lavoro. E come amico di un altro membro, non dovresti aver paura che le tue informazioni o comunicazioni possano essere rivelate ad un altro membro di facebook che non conoscie col quale non intendi condividerle, solo perchè, quell’utente stà cercando un lavoro” Parole di Eric Egan Capo Ufficio Privacy di Facebook.
CONSEGUENZE LEGALI
Molti impiegati e responsabili di società non realizzano esattamente quali siano le conseguenze del richiedere accesso ad informazioni così private e confidenziali e per l’accesso alle tue piattaforme private. Infatti potrebbero addirittura diventare responsabili per il contenuto delle informazioni e le affermazioni contenute nel tuo profilo. Alcune situazioni tipo:
– Se per esempio uno studente fa un ammissione di colpa sul proprio profilo per qualche ragione la scuola stessa diventare responsabile per la protezione di quel contenuto che è stato visto ovviamente anche dai membri incaricati alla gestione dei profili. Quindi insieme allo studente anche la scuola diviene perseguibile in caso di atti legali.
– Se per esempio si scopre che un impiegato ha una certa età o un orientamento sessuale condiviso(o altre categorie protette) Egli potrebbe denunciare la società che ha deciso magari di non assumerlo a causa di discriminazioni di carattere razzista.
– Se una scuola monitora uno studente ma non si accorge che qualcosa va storto nella sua vita privata, diventa automaticamente responsabile(esempio spara a qualcuno in classe) e puo’ essere denunciabile.
Cosa si Sta facendo in merito?
Molti membri del Senato americano hanno annunciato che stanno lavorando ad una regolamentazione ferrea nel merito, e proibiranno tale tipo di richieste.
Questa carta dei diritti è stata scritta e adottata universalmente dagli utnti nel 2010 dopo la Conferenza “Computers, FREEDOM AND PRIVACY”.
Carta dei diritti dell’Utente di Un Social Network
Noi Utenti ci aspettiamo che i siti Social Network ci riconoscano i seguenti diritti nei loro termini e condizioni d’uso, e Privacy policy e varie implementazioni dei loro sistemi:
1 Onestà: Onora le tue privacy policies e termini d’uso.
2 Chiarezza: Fai in modo che le tue condizioni d’uso, termini di servizio, e settings siano facili da trovare e capire. (anche qui un po vago…).
3 Libertà di parola: Non cancellare o modificare i miei dati senza una chiara ragione documentata e/o giustificazione.
4 Rinnovamento e Accessibilità: Supportami con tecnologie che mi assistano e che garantiscano un accesso universale.
5 Protezione personale:Supporta tecnologie che difendano la privacy.
…per leggere di più sull’argomentovai a questa pagina: www.facebook.com/CFPBillOfRights/info.
Informazioni raccolte su:
https://www.aclu.org/blog/free-future
thenextweb.com
privacyrights.org
boston.com
facebook.com
Twitter
dailykos.com
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