Cura dei contenuti – Strategie: 5 step da seguire

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Lo scorso Ottobre, Google ha annunciato alcune variazioni nel suo algoritmo di ranking: novità che tracciano un evoluzione del modus operandi del motore di ricerca di casa Mountain View . Che cosa sta succedendo? Perché Google ha fatto questo cambiamento? Su questo tema, tra l’altro si suggerisce un articolo di Luigi Gambella, che ha individuato 6 chiavi di lettura su queste trasformazioni. Qui di seguito, invece si pone enfasi su di un altro fattore premiante del nuovo algoritmo di Google: la qualità dei contenuti e l’implementazione di un’efficace strategia di content curation.
Ricordate: “Content is the king”.
La strategia di content marketing non deve essere trascurata e deve trovare uno spazio sempre più rilevante nei budget di spesa delle aziende.

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Per content marketing si deve intendere la creazione e la distribuzione di contenuti rilevanti nelle diverse forme possibili per acquisire e mantenere la fiducia dei clienti. Su questo tema si rimanda ad un articolo ricco di esempi pratici di content marketing .
Il content marketing è pertanto un processo da implementare step by step e che richiede da un lato il coinvolgimento del team di lavoro e dall’altro l’implementazione di un’attenta ed efficace attività di content curation.
La content curation strategy supporta pertanto i marketers a formulare i piani di azioni più idonei per fare content marketing, andando a correlarsi con alcuni fattori critici individuabili nelle seguenti domande:
Quali contentuti generare?
Come generare Contentuti?
Come costruire un track di brand value?
Come individuare topic specifici su cui puntare sulla base del target utenti di riferimento?
Il processo di content curation può individuare obiettivi e target diversi a secondo del contesto in cui opera un determinato brand, tuttavia è possibile progettare un modello evolutivo plurifase adattabile a diverse nicchie di mercato.
Quali obiettivi perseguire?
Relativamente agli obiettivi chiave possiamo individuare fondamentalmente 4 obiettivi generali attraverso la diffusione di contenuti di qualità:
Brand authorship
Visibilità sui social media
Incremento del traffico web
Lead generation e obiettivi di vendita.

Un approccio efficace di content curation

Una strategia di content curation focalizzata sui suddetti obiettivi può essere articolato su 5 step fondamentali:

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1) Analisi preliminare: Individuazione dei contenuti di interesse per il target utenti di riferimento: qui può essere anche molto utile raccogliere i nomi e i brand principali della nicchia di mercato di riferimento e blogger più influenti, per canalizzare le news e le informazioni, con un certo peso. In questo caso le fonti di riferimento possono essere rappresentate da dai seguenti elementi:
Un blog post, un video, un’infografica,

Un articolo tematico specifico

Un “quote” o uno snippet promosso da una delle fonti di riferimento.
Non è sufficiente solo creare propri contenuti ma può essere una buona scelta quella di proporre, nominare o promuovere contenuti di qualità e delle altre fonti. Su questo fronte può ad esempio essere interessante far riferimento ad esempio a tools come Listly (utile per trovare contenuti e per gestire la content curation) o Feedly, un’ottima soluzione per aggregare i Feed Rss preferiti facili da consultare.

2) Raccolta, formulazione e organizzazione del contenuto attraverso la scelta di uno o più format tra quelli indicati qui di seguito: news, articoli, post, immagini, video, infografiche, presentazioni on line, white paper, ebook, info report, survey, interviste, o altre forme di contenute ritenute efficaci. Tra le tecniche di content curation può poi essere utile quella del repurposing dei contenuti in diversi format; ad esempio da un ebook posso poi redarre articoli focalizzati su topic specifici o creare una presentazione da pubblicare su slideshare. Tra l’altro il repurposing dei contenuti ha interessanti risvolti positivi in ambito di strategie SEO , strategie di targeting e di crescita delle retention attraverso l’uso di differenti canali di comunicazione.

3) Condivisione e amplificazione dei contenuti attraverso i social media, forum, siti di article marketing, newsletter, piattaforme di engaged audience (es. Scoop) o di content discovery (es. Outbrain). La miriade di news e articoli che vengono generati e postati ogni minuto sul web non lasciano scampo: non si può pensare di pubblicare un contneuto pensando di aver concluso la propria attività di Content Marketing. Occorre una costante attività di diffusione dei contenuti attraverso i canali dei social network, cercando di favorire un percorso di passaparola e di amplificazione dei contenuti stessi.

4) Implementare un circolo continuo dei suddetti 3 punti che si ripete nel tempo. E’ fondamentale essere costanti e pubblicare periodicamente nuove news di qualità piuttosto che sulla quantità.

5) Misurazione e Analytics: occorre sempre avere dei feedback dai risultati ottenuti dal content marketing al fine di raccogliere informazioni preziose su come si sono mossi gli utenti e quali eventuali interventi correttivi o cambiamenti strategici apportare nel medio periodo. Relativamente a questa punto, si riporta qui sotto lo schema dei KPi da monitorare per specifica area, proiettato da Alberto Mari, country Manager Italia di Outbrain, in occasione degli Internet Days tenutosi lo scorso mese a Milano che evidenzia i principali KPI da considerare per ogni specifica area oggetto di monitoring.

 E voi come vi muovete su questo fronte? Quale content curation strategy adottate?

 

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