GDPR WordPress per Aziende e professionisti

GUIDA APPLICAZIONE GDPR

Capitolo 1 GDPR & WordPress

Iniziare a capire il GDPR

Il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)
è una nuova legge che è stata messa in lavorazione da alcuni anni ed’è stata finalmente approvata nel 2016. Dopo un periodo di transizione di due anni, entrerà finalmente in vigore dal 25 maggio 2018.

Questa legge sostituisce il suo precedente regolamento del 1995 con linee guida aggiornate che governano e proteggono la privacy delle persone nell’Unione europea.

Il GDPR è un regolamento, non una direttiva. E senza entrare nei dettagli ciò significa che non è solo un consiglio, è una legge. Questo è molto importante per l’Unione e devi fare attenzione a rispettarlo.

Ecco qui per i più poliglotti una bella infografica della Commissione Europea sul GDPR.

Qual è lo scopo del GDPR?

Lo scopo di questa nuova serie di regolamenti è piuttosto complesso ma principalmente focalizzato sul
dare ai cittadini dell’UE più controllo sui propri dati personali, che condividono con i siti web(ma soprattutto con le aziende che stanno dietro questi siti web).

Questo cambierà quindi l’approccio diverso di aziende e organizzazioni(e quindi di siti per aziende)
di tutto il mondo verso la privacy, la gestione dei dati, la raccolta dei dati, la sicurezza e la profilazione dei loro utenti.

Riassumendo:

Il GDPR mette davvero in discussione l’idea che siano le persone – al contrario delle aziende – ad avere
il diritto di proteggere i propri dati personali. Chiamandolo “diritto”, l’UE chiarisce quanto sia importante e forte il suo desiderio che le imprese interpretino questa legge.

Quali sono i diritti per cui il GDPR entra in gioco?

I seguenti diritti individuali sono quelli evidenziati dal GDPR:

Oltre a questi, il GDPR offre anche disposizioni per il processo decisionale individuale automatizzato e il profiling.

Quali sono le conseguenze del mancato rispetto del GDPR?

Le conseguenze che derivano dall’ignorare le direttive GDPR sono piuttosto gravi.

Se la tua azienda violasse tali leggi, la pena è una sanzione fino a € 20 milioni di euro o il 4% dell’intero fatturato aziendale.

Dati tali numeri in gioco, dubito che ti sentirai di rischiare.

Il mio sito Web WordPress / o Sito ecommerce WooCommerce deve essere compatibile con il GDPR?

Certo che sì.

Se il tuo sito Web WordPress o il sito e-commerce creato con WooCommerce o Magento o qualsiasi altra piattaforma ecommerce raccoglie dati personali di utenti provenienti dall’UE, è necessario ottenereo una conformità al GDPR.

In altre parole, tutti i siti Web che raccolgono le informazioni personali di individui e cittadini all’interno dell’UE rientreranno nella giurisdizione del GDPR.

Ok ora immaginiamo già l’espressione sul tuo viso: ti stai chiedendo cosa siano i dati personali, giusto?
Un indirizzo email è considerato dato personale, per esempio?

Il GDPR ha una chiara definizione per ciò che è un dato personale e tra poco lo spiegheremo.

Non vendo nulla tramite il mio sito WordPress! Devo rispettare anche io il GDPR?

L’obiettivo del GDPR non è il tipo di sito Web o negozio che stai gestendo. Il regolamento non se ne preoccupa affatto.

La cosa principale su cui GDPR ingerisce sono i dati e quindi può influire anche su un semplice modulo di contatto che sta su una delle tue pagine.

Ti aiutiamo noi!
I nostri esperti in WordPress GDPR Management potranno aiutarti a rendere conforme il tuo sito e anche i tuoi messaggi.

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Quindi:
Se hai un sito Web WordPress e disponi di un modulo di commento, e le persone mettono
il loro nome e indirizzo email nel modulo di commento, stai raccogliendo un dato personale.

E se il tuo sito web è raggiungibile dalle persone che vivono nell’Unione europea, stai
raccogliendo dati personali da persone nell’Unione europea.

Quindi ogni Sito web WordPress è potenzialmente toccato da questo nuovo regolamento.

Come chiedere indirizzi stradali

Gli indirizzi stradali sono un caso più specifico relativo all’eCommerce o
Siti web basati su WooCommerce che richiedono queste informazioni durante il checkout e sono
trattati allo stessa stregua degli indirizzi e-mail sotto il GDPR.

Spieghiamo:
Puoi chiedere l’indirizzo alla fine per la convalida della carta di credito,
a seconda del fornitore di servizi di pagamento che stai utilizzando.

Quindi la regola di cui sopra, continua a reggere: se
la transazione non funziona senza l’indirizzo, allora è necessario
raccogliere questo dato utente, quindi sicuramente puoi.

D’altra parte, se non ne hai strettamente bisogno per processare l’acquisto e il pagamento, valuta di non raccoglierlo.
Gli indirizzi stradali sono importanti nei download digitali e nei pagamenti online perché il crimine informatico e le frodi sono uno dei maggiori fastidi del commercio elettronico oggi e se un cliente sta usando una carta rubata, questa può essere verificata analizzando se l’indirizzo fornito corrisponde a quello della carta.

E’ importante ricordare che non è necessario il consenso per raccogliere dati personali che sono necessari per la transazione.
Quindi, la richiesta di indirizzi stradali non è particolarmente problematica, perchè essenziale dato per processare un ordine.

Il problema nasce invece con i carrelli abbandonati e le pagine di pagamento.
Attenendosi alle questioni relative alla profilazione per il marketing, i carrelli abbandonati alla cassa sono una zona grigia, questo perché un alcuni negozi online catturano l’indirizzo e-mail del cliente
non appena inserito, anche quando non completano il rispettivo
Acquisto.

Quindi:

Il problema con i carrelli abbandonati e il checkout abbandonato per gli utenti che non hanno acquistato da te è una grande area grigia.

E quando dico area grigia, voglio dire, che un’interpretazione del GDPR potrebbe indicare che le pratiche attualmente in uso per il carrello abbandonato costituiscono una violazione del requisito del consenso. Molti negozi acquisiscono l’indirizzo e-mail prima di aver compiuto azioni e quindi inviano un messaggio e-mail un paio di giorni dopo, dicendo:

“Abbiamo notato che hai riempito questo nel carrello. Vuoi riprendere ora il tuo acquisto?”

Come è stato raccolto il consenso lì?… per caso NoN è stato raccolto?

La prima risposta a questa domanda cruciale è che:

non hanno ottenuto alcun consenso esplicito da parte del cliente.

Quindi, se stai semplicemente raccogliendo in silenzio gli indirizzi email dalle tue pagine di pagamento e non fai nulla per ottenere un consenso esplicito, è molto probabile che ciò non rientri nello spirito del GDPR.

Quindi, come si può ottenere un consenso esplicito per inviare email per riprendere un carrello abbandonato?

È difficile fornire una soluzione valida per tutti, senza conoscere il tuo caso specifico, ma ce n’è uno relativamente semplice da implementare.

In particolare, come per altri tipi di moduli, devi avere la possibilità di far dare esplicitamente il permesso –  “spuntare per attivare” – per memorizzare i dati dell’utente attraverso il tuo modulo di verifica.

Ma non solo; in questo specifico scenario, il tuo modulo dovrebbe avere anche
una sorta di spiegazione di quando inizia il processo di checkout, perché è da quel momento
che è necessario il consenso esplicito per raccogliere i dati dell’utente.

Quindi:
Non puoi semplicemente dire sui tuoi moduli: ‘Accetto l’utilizzo dei dati su questo sito’ perché questo non riguarderà i carrelli abbandonati “.

Dovresti avere, per esempio, qualcosa che dica: “la procedura di pagamento non inizia se nessuno è espressamente d’accordo alla raccolta di carrelli abbandonati ‘e mettere in atto una funzionalità personalizzata che si innesca se le condizioni sono soddisfatte.

Questo sarebbe un assenso. Ma, e questo è importante, è ancora necessario consentire di terminare il pagamento se l’utente non accetta la procedura del carrello abbandonato. Non puoi negargli il servizio basato su questo.

Non si deve mai dimenticare che, in base al GDPR, non è consentito abilitare un servizio se
la gente ha rinunciato ad esso.

L’opt-in silenzioso o soft non è più accettabile per il consenso di GDPR.

Invio di e-mail ai tuoi clienti e utenti sotto GDPR

Moduli di contatto, pagine di checkout incomplete, pagine per download di risorse e simili,
hanno tutti lo stesso scopo: raccogliere l’indirizzo email di qualcuno e ulteriori dettagli. Ecco perché dopo che il GDPR entrerà in gioco, le cose cambieranno.
Uno dei principali problemi con le informazioni personali raccolte sui siti Web è che, una volta create le liste email, alcuni bombardano la casella di posta del cliente con
email promozionali. Oppure segmentano le loro mailing list e iniziano a promuovere un prodotto completamente diverso per le stesse persone (che non hanno optato ). 

Ecco su cosa concentrarti: l’opt-in e per che cosa opta la gente.

Se la tua newsletter menziona sempre prodotti e invii link di affiliati dovresti rivelarlo – è il tuo lavoro!

Va bene, perché i tuoi utenti hanno dato il consenso. Tuttavia, il GDPR ti colpirà molto se prendi questi clienti che hanno optato per la tua newsletter e li inserisci in un elenco separato per inviare pubblicità, che è un lavoro completamente diverso,  e questo sarebbe una violazione della privacy del cliente.

Anche qui, l’opt-in silenzioso o soft non è più accettabile. Quindi, per esempio:
Caselle per iscriversi alla newsletter pre-smarcate dovranno essere rimosse come recita il recital 32,:
Silenzio, caselle pre-spuntate o inattività non costituiscono assenso.

GDPR ESEMPIO

Come ottimo esempio, citiamo il negozio online di Jimmy Choo:

Come appare il Consenso GDPR di Jimmy Choo

Capitolo 3 (GDPR WordPress)

Come preparare il tuo Sito Web WordPress o WooCommerce per il GDPR?

La risposta in breve, prepara una strategia.
Una strategia che permetta di raccogliere, e archiviare dati e proteggerli come richiede il regolamento. ma anche  una che preveda le procedure che ogni gestore di siti web / o negozio dovrà implementare in caso di violazione dei dati, portabilità dei dati, e la cancellazione dei dati.

Questo è un buon punto di partenza infatti la cosa principale su cui punta il GDPR è l’arricchimento della sicurezza dei dati personali.

E questo passa attraverso una revisione della strategia di raccolta dei dati degli utenti, che va al di là di come li gestisci e memorizzi.

Nello specifico, devi modificare tutto il contenuto e deselezionare tutte le opzioni dei tuoi moduli.
Quindi lascia che le persone si iscrivano senza dar loro qualcosa direttamente, che non è espressamente richiesto, chiedi quindi chiaramente il consenso del cliente.

Ottenere il consenso può rendersi difficile sui siti WordPress WooCommerce.

La caratteristica più basilare introdotta da GDPR è che, sebbene la richiesta di consenso fosse in atto
già prima, ora deve essere chiesta in modo molto chiaro ed esplicito.

Quindi:
Il consenso deve essere chiaro, molto chiaro. La parola usata nel testo del regolamento GDPR è”inequivocabile”.

Quindi non può esserci più un: “Accetto,  che i miei dati potrebbero essere inseriti in una lista di newsletter”.

No, deve dire “Accetto, che i miei dati siano usati a fini di Marketing e inseriti in una lista newsletter Pubblicitaria” e quindi devono esserci chiari riferimenti specifici, a come quei dati verranno utilizzati.

E così via in tutti gli altri punti di contatto del sito web o negozio online.

Inoltre, il consenso deve essere espresso per ciascuno degli scopi per cui si stanno raccogliendo
dati e ancora si deve raccogliere il consenso in ogni occasione in cui il dato venga richiesto, anche se più volte in pagine diverse.

In fine devi descrivere il motivo per cui lo stai usando.

Per i form di WooCommerce sono necessarie delle modifiche per renderli conformi.

Premettiamo che è in fase di Testing la versione Woocommerce 3.4 che avrà delle novità in termini di GDPR.

Alcune caratteristiche sono:

  • Possibilità di aggiungere testo della privacy policy alle pagine di checkout e account
  • Strumenti per ripulire (trash) e rendere anonimi vecchi ordini che non richiedono più l’elaborazione.
  • Strumenti per rimuovere alcuni campi opzionali dal checkout.

Quindi:

Nel contesto WooCommerce, ci sono un paio di complicazioni che potrebbero essere
più complesse da gestire per ottenere il consenso su:

  • carrelli abbandonati,
  • ordini di pagamento abbandonati
  • la segmentazione dei clienti basata sugli ordini.

Per esempio se stai usando un servizio come MailChimp, e l’hai collegato ai dati del tuo sito eCommerce che segmenta i clienti in base ai precedenti acquisti.

Per cose come questa, avrai bisogno di ottenere il consenso, e questo diventa piuttosto complesso nell’area di check out, perché dovrai aggiungere un area di consenso in più.

Come titolare di un sito ecommerce dovrai ragionare su alcune domande che saranno strettamente correlate
alle decisioni aziendali, come :

  • Ok, cosa è più importante per noi?
  • In quale caso, avremo  bisogno di ottenere un consenso specifico?
  • Dovremo smettere di segmentare i nostri utenti come facciamo ora?

Quali sono le primissime cose che devono essere implementate per essere conformi al GDPR?

Ci sono un certo numero di funzionalità che devono essere implementate in conformità con questa nuova legge, 3 sono le aree principali.

3 aspetti su cui concentrarsi immediatamente per il sito web:

  • Notifica di violazione
  • Raccolta, elaborazione e archiviazione dei dati
  •  in che modo i plug-in in esecuzione sul tuo sito web / negozio trattano i dati dall’utente

Per aiutarti, ci sono plugin gratuiti per WordPress già disponibili su repository.

3 cose poco famose ma essenziali che devi fare

Per ravvivare un pò le cose, il nuovo regolamento UE, sebbene sia principalmente focalizzato su aspetti tecnici che riguardano la raccolta, l’elaborazione e l’archiviazione dei dati, lo faranno richiedono anche altre importanti attività da affrontare.
In particolare, il  GDPR richiede la tua attenzione su diverse aree e attività che hanno poco a che vedere direttamente con ciò che è necessario sviluppare per conformarsi, ma piuttosto con strumenti di terze parti che stai utilizzando e altre aree più vicine ai problemi di Usabilità del sito web.

Quindi, quali sono queste tre attività chiave meno conosciute e di cui è necessario occuparsi?

1. Discutere la situazione con i fornitori di servizi di terze parti

Dato che il GDPR è interamente basato su dati e privacy, prima di tutto dovrai capire come
tutti i fornitori di servizi che gestiscono i dati utente con cui lavori si approcciano al GDPR.
Soprattutto, devi indagare su ciò che verrà fatto dato che il  GDPR diventa effettivo a maggio.

Se hai un background tecnico e una buona conoscenza di GDPR, potresti fare una  chiamata con i loro sviluppatori e richiedere informazioni nel merito dei loro rispettivi plugin / strumenti, a volte basta chiedere. Se non ti senti a tuo agio nel farlo, puoi chiedere a un esperto WordPress di verificare quali plugin stai usando e se questi abbiano bisogno di essere adeguarsi al GDPR.

Agli sviluppatori dei tuoi plugin potresti, qualcosa del tipo: “Pensiamo che il tuo strumento o il tuo servizio web possa infrangere il GDPR. Quali misure hai messo in atto per adeguarlo? Questi potrebbero rispondere: “Ok qui, trovi la procedura di opt-in, è così
appare sullo schermo poco prima del pagamento. Se le persone decidono di eseguire l’ opt-in, archiviamo i loro dati. Se
dicono di no, lo spegniamo. “
Questo è un aspetto importante di cui devi essere a conoscenza, in quanto un’ azienda che utilizza uno strumento o servizio, deve comunicarlo nella proprio documento  privacy.
Ovviamente, tieni presente in quale misura strumenti o servizi di terze parti gestiscono i tuoi dati utente.

Fornitori di terze parti a cui vuoi chiedere in merito alla conformità GDPR:

  • Hosting
  • Provider di script di terze parti
  • Spedizionieri e partner di spedizione
  • Sviluppatori di plug-in che raccolgono e archiviano i dati utente attualmente utilizzati (o pianificati)
  • I fornitori di servizi di invio email
  1. Aggiorna la tua politica sulla privacy e le note sulla privacy
    Considerato quanto sia vasto il dominio del GDPR per un sito Web o un negozio online, una revisione importante
    della tua attuale documentazione sui dati dell’utente e sulla privacy è decisamente necessaria.

Come richiesto nel Capitolo # 3, art. 12, è necessario trasmettere tutte le informazioni relative a come
gestisci ed elabori i dati dell’utente con le seguenti modalità:

  1. In un linguaggio chiaro e semplice;
  2. Facilmente accessibile;
  3. Conciso;
  4. Trasparente;
  5. Intellegibile;
  6. Accesso al documento Gratuito;

Ciò significa, ovviamente, che la tua politica sulla privacy e le note sulla privacy potrebbero dover essere riviste per riflettere questi requisiti.

3. Usa icone coerenti (e attendi fino a quando le icone standard saranno rilasciate)

Il consenso esplicito per ottenere informazioni personali è la chiave di volta del GDPR, ma non è l’unica base legale su cui appoggiarti . Qualsiasi sito web o negozio – anche il tuo – che raccoglie i dati personali e le informazioni dovrà esporre icone che faciliteranno i suoi utenti a capire nel dettaglio il consenso che stanno per dare.

Il GDPR è molto specifico a riguardo: le icone devono essere coerenti. E riguardo a questo, i legislatori che hanno creato il GDPR vogliono vedere uno standard globale, che è in arrivo per le icone relative ai dati personali.

Non c’è ancora nulla di pronto, ma molto presto lo sarà. Tenetevi pronti a vedere spuntare qualcosa a riguardo, molto a breve.
Per un’idea migliore su queste icone sulla GDPR, ecco un progetto accademico di Aza Raskin di Mozilla che ha sviluppato delle icone sulla privacy ispirate da Creative Commons che sembrano semplificare l’informativa sulla privacy.

I vantaggi delle icone standard
Una volta che le persone inizieranno ad abituarsi a vedere un nuovo set di icone che riguardano le loro preoccupazioni in fatto di privacy, questo è il momento giusto per far lavorare un specialista UX e un designer che disponga queste icone
sul sito web o negozio online in modo corretto, e che consente agli utenti di sentirsi a proprio agio.

Quindi:
I visitatori del tuo sito Web cominceranno ad abituarsi a vedere queste icone. Cominceranno a dire: “Ok, questa rappresenta il consenso su come sono utilizzati i miei dati. ‘ Oppure smarcheranno alla cieca il consenso perché sono già abituati all’icona.

GDPR: Cosa succede?

Il GDPR non è un argomento facile da capire. Lo sappiamo. E porta un nuovo set di norme severe che governano la maggior parte dei siti web. Particolarmente, siti WordPress e WooCommerce che raccolgono dati dai clienti.

Ci sono una enorme varietà di modi in cui il GDPR sarà applicato su siti web che raccolgono
informazioni personali da utenti residenti in UE.

Primo fra tutti è quello per cui ogni dato raccolto, deve essere ottenuto chiedendo esplicitamente il consenso del cliente e
affermando lo scopo esatto di dove e come verranno utilizzati i dati.

Ciò significa che il consenso dell’utente deve essere raccolto senza oscurare ogni minimo dettaglio.

Dato il numero di cose che devono essere cambiate, o almeno modificate per fare un
Sito web WordPress o un negozio WooCommerce compatibile con il GDPR, quale dovrebbe essere il prossimo passo?

Ti suggeriamo di iniziare a valutare qual è il tuo stato attuale verificando quale tipo di dati raccogli e come
li stai acquisendo dal tuo utente.

Ciò darà un quadro chiaro delle aree su cui sarà necessario agire per renderlo compatibile con il GDPR e creare una lista di lavori prioritari e secondari.

Puoi farlo fare ad uno specialista per te o farti aiutare a capire cosa deve essere fatto prima.

Ciononostante, tutti i siti Web e i negozi online dell’UE dovranno conformarsi e, lo sai anche tu, il 25 maggio non è poi così lontano.
Ma non dimenticare, però: il GDPR è un importante atto legislativo che sta per scuotere (in realtà lo sta già facendo) molto di ciò che il mercato conosce e faceva al giorno d’oggi, il flusso giornaliero di transazioni, comunicazioni, raccolta dati e così via. I tuoi affari,
sia che si tratti di un sito web WordPress o di un negozio WooCommerce, saranno un pò ritoccati dal GDPR.