In questa sezione vi parleremo di Google Analytics, un sistema incredibilmente utile, che permette di analizzare il traffico di visitatori sul nostro sito web. Google Analytics fornisce una moltitudine di informazioni essenziali per capire come migliorare il proprio sito web, e noi andremo ora a spiegarvi di cosa si tratta e come usarlo per raggiungere ottimi risultati.
Che cos’è Google Analytics ?
In questo capitolo proveremo a spiegarvi come funziona Google Analytics. Dopodichè, nel capitolo 18, parleremo di come usare i dati estratti da Google Analytics per migliorare il vostro sito web.
Google Analytics è uno strumento eccezionale per monitorare i visitatori sul vostro sito web. Questo sistema produce delle statistiche molto utili, e vi da delle informazioni su:
• Quanti visitatori sono stati o si trovano correntemente sul vostro sito web.
• Da dove vengono i vostri visitatori.
• Quanto tempo in media trascorrono su ogni pagina del sito.
• Quale sequenza di pagine seguono nelle loro visite.
• Dove e quando abbandonano il vostro sito.
• Velocità della pagina
• Se e quali video o pdf guardano o scaricano.
• In che modo arrivano al processo di vendita.
• e molto altro ancora…
Come usare Google Analytics
Se volete tenere d’occhio le statistiche del vostro sito web, iniziate col creare il vostro account su Google Analytics. Per iniziare a monitorare i vostri visitatori, avrete bisogno prima di tutto di aggiungere un codice Javascript in tutte le pagine da tracciare. Il plugin gratuito di Yoast Google Analytics for WordPress, si occuperà di farlo per voi, aggiungendo dei tracking codes a ognuna delle vostre pagine.
Universal Analytics
Nel 2013 Google ha lanciato una nuova versione di Google Analytics, chiamata Universal Analytics. Noi di SitoWP la testiamo e studiamo per voi già da un po’, e possiamo dirvi che si tratta di uno strumento estremamente potente, che apporta dei miglioramenti significativi alla prima versione di Google Analytics. A settembre 2014 è uscito anche il nuovo plugin di Yoast, integrato con Universal Analytics.
Imparare da Google Analytics
Nonostante Google Analytics sia in grado di fornire informazioni molto utili, possiamo dire che c’è ancora tanto da migliorare per quanto riguarda la sia usabilità e praticità. Chi si approccia per la prima volta a questo sistema potrebbe sentirsi inizialmente sopraffatto..per questo vi consigliamo di seguire la nostra introduzione passo per passo.
Google Analytics è dotato di una propria accademia e di un canale YouTube, ma a nostro parere il modo più rapido per capire come funziona è semplicemente iniziare a usarlo. Potrete da subito trovare molte interessantissime statistiche frugando su Google Analytics e provando a vedere cosa c’è. Assicuratevi di essere entrati nella Reporting Tab.
Immagine 18: pannello di controllo di Google Analytics Reporting
Che tipo di statistiche offre Google Analytics?
Google Analytics – In Tempo Reale
Una volta aperto Google Analytics, potrete scegliere di esaminare svariate statistiche. Se cliccherete sull’opzione Real-Time nella barra laterale sinistra, potrete visualizzare quanti visitatori sono presenti sul vostro sito web in tempo reale. Potrete anche sapere da che tipo di dispositivo sono connessi gli utenti (desktop, telefonino..), quali pagine stanno visualizzando e da dove si connettono. Guardare le statistiche in tempo reale può essere divertente, perchè vi permette di monitorare quanti visitatori ci sono e che cosa stanno guardando in un dato momento, ma tenete a mente che questi dati si limitano a dirvi cosa stanno facendo quei visitatori in quel momento. Non si tratta di una generalizzazione, e i dati di questo genere non saranno particolarmente utili ai fini della vostra analisi!
Google Analytics – Pubblico
La prossima sezione di Google Analytics è Audience, che serve ad offrirvi un idea di quale tipo di pubblico attrae il vostro sito. Le etichette della demografia (Demographics) e degli interessi (Interests) vi diranno di che genere ed età sono i vostri visitatori, e quali sono i loro principali interessi. Ovviamente è sempre bene ricordare che Google non ha la possibilità di verificare chi sta veramente di fronte al pc, al tablet o allo smartphone, quindi non concentratevi più di tanto su queste informazioni personali.
Ci sono invece alcuni dati decisamente più affidabili, che conviene analizzare: Comportamento, Tecnologia e Mobile (Behavior, Technology and Mobile.) Tramite queste etichette potrete sapere se un visitatore si trova sul vostro sito per la prima volta, o se lo ha già visitato, e quante volte. Inoltre capirete anche che tipo di dispositivi e software utilizzano. Potrete poi sfruttare queste indicazioni per migliorare il vostro sito; ad esempio, se rilevate un elevato traffico da smartphone, sarà il caso di avere buon un design responsivo.
Restano due elementi da vedere: Custom (Personalizzato) e Users Flow (Flusso di Utenti). L’etichetta Custom si riferisce a qualsiasi altra aspetto delle abitudini o variabile che abbiate creato, ed è una funzione utile per lo più ad utenti esperti. L’Users Flow può invece servire per ottenere un’idea generale ed una panoramica rapida del modo in cui i visitatori si muovono attraverso il vostro sito.
Date un’occhiata ai grafici a torta per farvi un’idea immediata della situazione.
Google Analytics – Acquisizione
L’etichetta Acquisizione vi dirà da dove provengono i vostri visitatori. Vi fornirà i link di tutti i siti web che riferiscono al vostro sito, inclusi i motori di ricerca come Google. Google Analytics suddivide i riferimenti in diversi Canali:
- Diretti (Direct)
- Ricerca organica (Organic Search)
- Riferimenti (Referral)
- Social
- Altri (Other)
La categoria Direct si riferisce al caso in cui un visitatore digiti il vostro URL direttamente nel browser. Ricerca organica (o Organic Search) include tutto il traffico che deriva dai motori di ricerca. Referrals indicare tutti i siti che contengono un riferimento al vostro sito ma non sono social media…al contrario, la categoria Social include tutti i riferimenti provenienti da social media. Display riporta il traffico derivato da annunci pubblicitari che avete inserito su altri siti web. Infine Others sono le categorie create da voi stessi.
Attraverso questi canali potrete farvi una chiara idea della provenienza del traffico sul vostro sito.
Se decidete di Organizzare campagne organiche, Eseguendo l’analisi con la categoria Organic Search, noterete la dicitura ‘np’ di fronte ai vostri URL. NP significa ‘Not Provided’, e significa che Google non fornisce più (come faceva un tempo) informazioni sulle parole chiave usate per trovarvi. Purtroppo questo comporta che non possiate sapere che termini di ricerca hanno portato gli utenti su una vostra pagina.
Le funzionalità che restano all’interno del menù della sezione Acquisition sono dedicate fondamentalmente ad utenti con delle competenze avanzate, che non andremo ad approfondire in questo spazio…vi consigliamo comunque di cliccare sulle varie voci e provare a scoprire qualcosa in più!
Google Analytics – Comportamento
L’etichetta Behavior o Comportamento include tutte le informazioni relative al comportamento dei visitatori all’interno del vostro sito web, ovvero al modo in cui le persone interagiscono con il sito. Potrete sapere quali pagine visitano in sequenza, se utilizzano la ricerca interna al sito, qual’è il tempo di attesa perchè le pagine carichino, e così via. La voce Behavior Flow è molto simile a Users Flow, di cui abbiamo già discusso. Di fatto i dati più importanti per voi si troveranno all’interno delle sezioni Site Content, Site
Search e In-Page Analytics. La sezione Site Content servirà a capire quali pagine attraggono più visitatori; le pagine del vostro sito sono ordinate di default in base alle visualizzazione ottenute, con in cima quella che registra il maggior valore. Le più visitate corrisponderanno in genere alle Landign Pages, che potrete trovare nell’etichetta subito sotto. Ancora al di sotto avrete le Exit Pages, ovvero l’elenco delle pagine da cui si registrano più uscite dal vostro sito. In base a queste informazioni potrete decidere su quali pagine è il caso di concentrarsi per ottimizzare il vostro sito.
La sezione Site Search fornisce degli utili indizi su cosa cercano le persone all’interno del vostro sito web, e dove vanno a finire. Grazei a questi potrete capire cosa realmente vogliono trovare le persone che entrano nel vostro sito, e se state effettivamente offrendo tali informazioni, prodotti o servizi. Se doveste scoprire che molte persone vi trovano cercano un determinato argomento, sul quale non avete dei contenuti mirati, potrete rimediare inserendoli.
Una delle cose più belle di Google Analytics è, secondo noi, la funzione delle In-Page
Analytics. Questa opzione vi dirà quante persone hanno cliccato sul vostro sito, ed in che punto. Potrete in questo modo sapere cosa fanno i visitatori che entrano sul vostro sito, e se effettivamente lo usano nel modo da voi desiderato.
Il consiglio di SitoWP
Google ha rilasciato un’estensione di Chrome per Page Analytics, che permette l’accesso istantaneo alle In-Page Analytics per una pagina, semplicemente cliccando sul pulsante presente sulla stessa pagina.
Google Analytics – Conversioni
L’ultima etichetta nella lista è quella delle Conversioni (Conversion). Quando un visitatore acquista o si iscrive alla newsletter, diciamo che è avvenuta la conversione del visitatore. (Potete approfondire la questione nel capitolo che dedicheremo alla Ricerca delle Conversioni, su come guadagnare dal proprio sito web, e nel capitolo 19, sull’A / B-testing). E’ possibile monitorare la vostra conversione impostando degli obiettivi. Se ad esempio avete un negozio online oppure un qualsiasi tipo di modulo da compilare, oppure un campo dove iscriversi con la propria mail sul vostro sito, impostare dei target vi permetterà di analizzare il tasso di conversione raggiunto.
Impostare gli obiettivi può essere una procedura un po’ complessa, che richiede un minimo di esperienza. Non ci addentreremo ulteriormente nel discorso, che sarebbe davvero troppo avanzato per questo tipo di guida, ma vi raccomandiamo di non tralasciare questo punto, fondamentale per chi possiede un sito e-commerce.
Tra i tanti servizi che offriamo, noi di SitoWP ci occupiamo anche dell’impostazione di obiettivi per il tasso di conversione. Vi invitiamo dunque a contattarci se doveste avere problemi nel farlo autonomamente.
Se volete saperne di più su alcuni elementi specifici di Google Analytics, potete vedere i video di istruzioni offerti da Google, a questo link :
Migliorare il vostro sito web tramite Google Analytics
Introduzione
Nel corso del capitolo precedente vi abbiamo introdotto al funzionamento di Google Analytics. Andremo ora a vedere che cosa in concreto potreste fare usando i dati forniti da Google Analytics. Riporteremo in questo capitolo alcuni esempi di utilizzo delle statistiche di Google Analytics che potrebbero essere adatti anche nel vostro caso, ed aggiungeremo dei consigli pratici per ridurre ed analizzare l’enorme volume di dati disponibili su Google Analytics.
Fate domande
Google Analytics offre montagne di dati! Monitora letteralmente tutto… e questo tutto potrebbe farvi sentire sopraffatti. Ma il fatto che Google Analytics monitori tutto, non significa che anche voi dobbiate analizzare ogni cosa. Chiedetevi dunque che cosa volete sapere in merito ai visitatori del vostro sito web. Cercate di pensare a quali informazioni vorreste vedere, tra tutti quelli che Google Analytics vi offre.
Google Analytics – Impostare intervalli temporali
Il primo e semplice passo sarà quello di selezionare per quale arco di tempo volete ricavare le informazioni relative al vostro sito web. In ogni finestra di Google Analytics (fatta eccezione di quella In Tempo Reale), posizionate in alto a destra, troverete due date, con accanto un comando per aprire la finestra a scomparsa che visualizzate nell’immagine qui sotto.
Cliccandoci sarà possibile selezionare il periodo per cui pensate possa esservi utile avere delle informazioni. Una volta impostate le date, tutte le sezioni vi forniranno statistiche relative a quel periodo. Naturalmente, vi sarà sempre possibile cambiarle, tornando più indietro nel tempo…sino al momento in cui avete installato il tracking code di Google Analytics sul vostro sito web.
Quindi, riassumendo, ricordate sempre di impostare il periodi di riferimento, scegliendolo in modo che questo sia significativo per voi.
Google Analytics – Usare le opzioni di filtro
Uno degli strumenti più utili di Google Analytics è la funzione di filtro. Con questa, potrete filtrare ed eliminare tutto quello che non vi interessa vedere, per concentrarvi solo sulle parti del vostro traffico che volete vedere. Su ogni pagina di Google Analytics, una volta cliccato sul link advanced text, visualizzerete questa schermata:
Da qui potrete decidere se includere o escludere determinati numeri o elementi. Per esempio noi di SitoWP, per vedere solamente il traffico per le pagine / e-commerce /, includiamo semplicemente nella ricerca qualsiasi pagina che contenga /e-commerce / nell’URL. In questo modo tutte le pagine che non contengono la dicitura
/sito-e-commerce / verranno automaticamente escluse dalla ricerca. Se invece volessimo vedere il traffico solo per una pagina, magari una sotto-pagina di quella principale /sito-e-commerce /, dovremmo essere più specifici con l’URL, usando ad esempio /sito-e-commerce / revisione-sito-e-commerce /. Ovviamente, se volete vedere tutto il traffico ad eccezione di una pagina o sezione del sito, sarà sufficiente selezionare Escludi invece che Includi dal primo menù a cascata, come mostrato nell’immagine precedente.
Queste opzioni sono così utili proprio perchè Google Analytics monitora proprio tutto quel che succede sul vostro sito web, e dunque anche quelle pagine che vengono visitate solo una volta ogni morte di papa. Per quanto sia importante ottenere informazioni anche su queste pagine, analizzare i dati globali senza escludere potrebbe distrocere i risultati ottenuti. Per filtrare queste pagine dovrete quindi selezionare l’opzione Valore Obiettivo di Sessione come illustrato nell’immagine sottostante:
A seconda dell’arco temporale che avete selezionato, potrete inserire qualsiasi valore per escludere le pagine meno visitate del sito, e concentrarvi solo sulle pagine che portano un elevato volume di traffico. Vi consigliamo insomma di prendervi un po’ di tempo e curiosare tra le varie opzioni di filtro messe a disposizione da Google Analytics, che potranno variare un po’ in relazione alle diverse sezioni in cui vi trovate. In ogni caso, state certi che, una volta capito come usarli, i filtri potranno semplificarvi molto la vita, aiutandovi a focalizzare i vostri dati rispetto alle parti davvero importanti del sito.
Google Analytics – Analizzare il bounce rate
Parliamo di ‘bounce’, ovvero rimbalzo, quando un visitatore entra sul vostro sito per lasciarlo immediatamente, senza interagire in nessun modo con la pagina di atterraggio. Il bounce rate quindi qual’è la percentuale di utenti che escono dal vostro sito subito dopo esservi atterrati. Un bounce rate alto potrebbe essere sintomo di un paio di cose:
- Bassa usabilità del sito, per cui i visitatori non sanno dove cliccare per reperire le informazioni che di cui hanno bisogno.
- I visitatori si aspettano di trovare qualcosa di diverso da quello che vedono sul vostro sito.
- Il vostro sito web potrebbe essere posizionato per le parole chiave sbagliate.
- Le persone si stancano immediatamente a causa della bassa velocità di caricamento del vostro sito.
- O magari il design del sito può essere molto carente.
- E’ stabilire quale sia un livello di bounce rate accettabile, oppure quando questo sia alto o basso, perchè questo dipende totalmente dal tipo di sito web in questione. In modo molto approssimativo possiamo dire che un bounce rate normale oscilla tra il 40 e il 70 percento.
Le informazioni relative al bounce rate si possono trovare nella sezione Site Content, all’interno della sezione Comportamenti (Behavior) . Ha senso verificare il bounce rate solamente per le vostre Landing Pages, ovvero quelle pagine tramite cui i visitatori entrano sul vostro sito. Utilizzate i filtri di cui abbiamo precedentemente parlato per vedere quali delle vostre landing pages hanno dei livelli di bounce rate che considerate troppo elevato. Non dimenticate ovviamente di ordinare le pagine per il rispettivo bounce rate, cliccando sulla colonna del Bounce Rate. Se doveste riscontrare un elevato bounce rate per determinate pagine, sarà il caso di andare a guardarle, e ad interrogarsi sul perchè non forniscono ai visitatori quello che questi si aspettano. Cercate di capire le cause, per giungere a delle soluzioni: potreste migliorare la call-to action, per rendere più chiaro lo scopo della pagina? Oppure potreste agire sulla velocità della pagina, se vi rendete conto che questa carica troppo lentamente? O ancora, è possibile che sia il caso di migliorare i contenuti, per renderli più mirati ed andare dritti al punto? Pensate a tutte queste cose, e lavorate per migliorare le pagine che hanno un bounce rate troppo alto.
Google Analytics – Analizzare il tasso di Abbandono
Per tutte le altre pagine, a parte le landing pages, un dato da tenere in considerazione è il tasso di abbandono, o Exit Rate. Vediamo di spiegare la differenza.
L’Exit Rate si riferisce al fatto che qualcuno lasci il vostro sito quando si trova su una certa pagina, dopo aver già navigato per un tempo significativo sul sito, o aver comunque visitato più di una pagina.
E’ diverso dal Bounce Rate o tasso rimbalzo, che invece si concentra su quegli utenti che, appena entrati sul vostro sito, tornano indietro da dove sono arrivati, un po’ come una palla che rimbalza sul muro.
Queste due statistiche nascondono informazioni diverse, e vanno analizzate avendone capito a pieno il significato.
L’Exit Rate può risultare estremamente utile per pagine inserite in dei cosiddetti imbuti, ovvero sequenze di pagine. Ad esempio il vostro processo di Pagamento online consisterà di più pagine. E’ possibile verificare se ci sono pagine importanti che mostrano un tasso di uscita troppo alto. Andate su Tutte le Pagine (All Pages) e ordinatele per Valore di Pagina (Page Value).
Vedrete così in cima alla lista le pagine con i valori più alti.
A questo punto impostate un filtro che escluda le pagine con un exit rate inferiore al 50%. Ovviamente, se si tratta di escludere il 99% del vostro sito web, abbassate la percentuale. Oltre a questo, impostate un altro filtro che per visualizzare solo le pagine con almeno 1000 visualizzazioni uniche, o il numero che reputate sia rilevante.
Una volta seguita questa procedura, vi sarete fatti un’idea di quali sono le pagine di alto valore che hanno un exit rate elevato. Queste sono le pagine più importanti per la nostra analisi, quelle che richiedono una Cura Intensiva. Qualsiasi miglioramento apporterete a queste pagine vi porterà dei benefici immediati: se meno persone abbandonano le vostre pagine di valore, significa che più persone che arrivano a comprare!
Potete imparare di più sulle Pagina a Cura Intensiva e su come migliorarle visitando i post del nostro blog.
Google Analytics
Letture di approfondimento
In questa sezione vi abbiamo spiegato le funzioni base di Google Analytics. Se volete approfondire l’argomento con ulteriori letture, e scoprire quali possibilità vi offre Google Analytics, vi consigliamo vivamente di andare a vedere le video-lezioni ed i tutorials offerti Google Analytics , il nostro Blog sulle Statistiche Google o la La nostra Guida Analytics. Sappiate comunque che Google Analytics è solo uno dei tanti pacchetti disponibili per monitorare le vostre statistiche. Altre opzioni sono ad esempio getclick o Mint.
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